|
Per oltre due
ore il 16 novembre scorso Tamara Chikunova ha ripercorso
con gli studenti delle classi quinte del nostro istituto
la dolorosa perdita del figlio Dimitrij, condannato a
morte e poi giustiziato senza nemmeno la possibilità di
un ultimo saluto. Durante il suo intervento la signora ha
spiegato la situazione che si vive oggi in Uzbekistan,
repubblica presidenziale dal 1991 nel quale opera di
fatto un regime repressivo che utilizza,
incostituzionalmente, la pena di morte e la tortura per
ottenere consensi. Tamara ha comunicato ai giovani
ascoltatori il clima di terrore che si vive in "uno
stato feudale dove i cittadini sono servi" e in cui,
fin dall'arresto, "non c'è presunzione di
innocenza, ma di colpevolezza" e ha raccontato con
serenità di come il figlio sia stato ingiustamente
arrestato, torturato, condannato e poi giustiziato. (tratto dal giornale scolastico
"L'urlo")
|
|