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Dal sito
di Exodus:
"La
rappresentazione affronta il tema dell'amicizia.
L'immagine del lupo rappresenta la persona che si chiude
nella sua stanza, si allontana dalle persone vere per
crearsi uno spazio tutto suo, fatto di rapporti virtuali,
di amici che non esistono
di fantocci.
Lupo è chi sceglie di chiudersi in se stesso illudendosi
che,
mascherando paure e disagi, riesce ad ottenere serenità,
a stare bene.
Lupo è chi si fa vedere forte nel gruppo degli amici:
segue il branco nelle scorribande serali ma si annoia;
vorrebbe di più ma si vergogna di chiedere aiuto, di far
capire che ha bisogno di una mano e del sostegno di amici
"veri".
Abbiamo bisogno di legami, di amicizia: anche se ci costa
ammetterlo.
Senza, viviamo male: siamo fragili, disorientati ci manca
l'affetto, il confronto, il sostegno, la pacca sulla
spalla.
L'amico è uno che sappiamo ci ascolta, che ci vuol bene
più di noi stessi.
L'amico è una cosa angelica né uomo né donna né
bianco né nero è amico e basta". Il 13 marzo 2004 ci ha fatto visita
per il terzo anno consecutivo il gruppo di ragazzi della
Fondazione Exodus di Jesi. I ragazzi della Casa di
Cristiano ci hanno proposto questa volta una
rappresentazione teatrale sul tema dell'amicizia, della
fragilità, della solitudine.
Dopo la rappresentazione,
durata circa un'ora, i ragazzi si sono messia a
disposizione degli studenti per rispondere a domande
relative al loro impegno teatrale e alle loro scelte di
vita presenti e passate.
Come consuetudine la
mattinata si è conclusa poi all'insegna del ballo: i
ragazzi dell'Exodus e i nostri studenti, tutti insieme,
si sono letteralmente scatenati.
In questa pagina alcune
immagini relative allo spettacolo e ai successivi momenti
di animazione.
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